Forums La malattia avanzata Vi racconto un po’ di me

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    Risposte
  • #11029
    frafra
    Partecipante

      Buondì ecco arrivato il momento di presentarmi. Sono Francesca e ho 48 anni e sono un’insegnante di scuola dell’infanzia. Amo il mio lavoro mi fa stare bene il contatto con i bambini e per fortuna riesco ancora a farlo come sempre.
      Sono anche mamma di un ragazzino di 13 anni tanto bello quanto monello, è un ragazzino tanto tanto sensibile e forse anche per questo non gli ho detto tutta la verità. Sa che mamma ha un nodulino che va curato e poi forse tolto. Lo ha visto e proprio ieri sera tutto felice mi ha detto “guarda come è diventato più piccolo la cura funziona”. Non me la sono sentita di dirgli di più, ho sempre cercato di proteggerlo da tutto anche perché nel tempo ho purtroppo avuto 3 aborti, uno anche abbastanza avanti, e il mio rapporto con Lorenzo è diventato esclusivo e iperprotettivo. Il mio compagno poi non mi da una mano in questo momento. Dopo lo shock iniziale della diagnosi, ha cominciato a far finta che vada tutto bene, che io non abbia nulla. Da una parte questo è bene, in fin dei conti a livello quotidiano la mia vita non è cambiata e poi non voglio davvero essere compatita però…. A volta una spalla su cui appoggiarmi farebbe comodo.
      Ah sono di Viareggio.
      Vi saluto tutte con affetto anche perché è talmente tanto che vi seguo con i tesse che mi sembra di conoscervi davvero

      #11030
      aster
      Moderatore

        Ciao Francesca io non ho figli e quindi posso solo immaginare quanto sia difficile parlare della malattia ad un ragazzino per quanto maturo sia. Ti posso assicurare che mia madre ad esempio non sa assolutamente nulla, le risparmio finché posso un dolore che non so se saprà gestire. Mi sento in colpa, tantissimo, il mio terrore di dover un giorno passare alla chemioterapia risiede nel fatto che dovrò dirle la verità. Ma con un figlio è diverso, sicuramente col tempo un pezzetto alla volta saprai come fare. Penso che gli oncopsicologi potranno darti una grossa mano con i loro consigli. E poi aspettiamo il 4 novembre… 🤞🏻🤞🏻🤞🏻

        #11033
        beba2010
        Moderatore

          eccoti qua, frafra di Viareggio. Ho una amica che ha una bella casa lì e ci sono stata varie volte (lei è di quelle con lo stesso ombrellone prenotato da generazioni). Ho ricordi – tra l’altro – di un’ottima focaccia al mattino e di cene fantastiche.
          Anch’io non ho figli, quindi mi permetto solo di darti una mia opinione su quello che scrivi a proposito del tuo compagno. Non è facile stare con noi, eh, non lo è per niente (non è una giustificazione per l’ampia categoria di quei codardi che si smaterializzano alla prima diagnosi). Ti racconto una cosa personale. Il mio “legittimo”, con cui convivo da prima della malattia e che quindi si è sciroppato tutti i picchi e le valli di questi lunghi anni, è fondamentalmente un negazionista, come si direbbe in altri ambiti. Lui fa finta di niente. Un po’ perché caratterialmente poco propenso alla programmazione, un po’ perché ha una sua consistente dose di narcisismo da sopravvivenza, un po’ perché la cosa, evidentemente, lo spaventa. Chiarisco: non è fesso, si legge i miei referti e sa che non parliamo di morbillo. Io ci ho ragionato un po’ e ho concluso che nei miei confronti è il comportamento migliore. Preferisco un rapporto alla pari in cui la malattia c’entra poco, in cui possiamo litigare senza che io mi senta compatita, in cui io non sono “quella col cancro” a cui si concede/perdona tutto perché “poverina…”. C’è, se devo piangergli sulla spalla, ma c’è anche per mandarmi al diavolo o per portarmi fuori a cena. E la normalità è quello che ci vuole. Abbracci a te.

          #11036
          mauraanna
          Partecipante

            Carissima,

            innnanzi tutto un forte abbraccio e benvenuta.
            Quando mi sono ammalata mia figlia frequentava la quarta elementare, ora è in terza liceo. All’epoca dell’esordio della malattia i sanitari mi avevano detto di spiegarle tutto (ovviamente con parole adatte alla sua età). H sempre cercato di condurre una vita normale, lavorando e assentandomi solo la giornata della chemioterapia. Sono stata operata di mastectomia sx con svuotamento ascellare e, sperando che non ci sino sorprese diverse, a Gennaio 2022 saranno cinque anni dall’intervento. Anch’io ho sempre cercato di non far pesare a nessuno il fatto di avere un tumore al seno, soprattutto con la mia famiglia ma, come giustamente ha accennato Beba, chi vive con noi molte volte non riesce ad approcciarsi.. nel modo che a noi sembra giusto..non siamo facili, siamo minate non solo nel fisico ma anche psicologicamente. Da un lato non vogliamo vederci e sentirci capite ma dall’altro soffriamo se, almeno tra le persone piu’ strette, non c’è il riconoscimento dlla nostra fragilità. Non è facile credimi, ti capisco, anche per gli altri starci vicino è difficile. Anche loro hanno paura per noi ma devono essere forti e non farsi accorgere della loro preoccupazione.
            Anch’io cerco di vivere una normalità che mi faccia dimentiicare di essere una paziente oncologica, bisogna vivere, non sopravvivere.

            Un carissimo saluto

            #11044
            patrilu
            Partecipante

              Ciai Frafra, mi ha colpito la tua storia perchè tocca temi dolorosi per tutte noi.
              Io ho un ragazzino di 11 anni, a cui ho raccontato tutto sin dall’inizio con le parole appropriate, almeno spero. La mia psicooncologa mi aiuta molto in questo. Nonostante sappia tutto, si comporta come se sua madre fosse una persona totalmente sana. Si dimentica pure quando faccio la chemio e sono bianca cadeverica in faccia. E’ molto premuroso e protettivo con me, ma credo che nella sua mente di figlio abbia deciso che ha bisogno di una madre normale, nei limiti del possibile, e non malata da compatire. A volte quando mi domanda della mia malattia, gli parlo sempre con franchezza e dolcezza, ma lui non riesce prorpio a capire che io non guariro’. E per ora va bene cosi’. Tieni presente che il papà (mio compagno) ha avuto un tumore al colon 5 anni fa. Stiamo crescendo un ragazzino che da quando è nato viente nutrito praticamente a pane e referti tac, pet e marker tumorali, povera stella. Nonostante cio’, è un ragazzino allegro e vivace. Siamo molto fieri di lui.
              Ultimo pensiero riguardo al tuo compagno: il mio alla prima diagnosi si comportava piu’ o meno uguale al tuo. Anzi, era pure piuttosto arrabbiato con la vita, e forse involontariamente con me, che mi sono ammalata cosi’ giovane e improvvisamente. Dopo la sua diagnosi, è cambiato tutto. Mi ha finalmente capita. E ora siamo una coppia secondo me splendida. E anche tanto sfigata 😉
              Non auguro a nessuno ovviamente la seconda malattia in famiglia, era solo per farti capire che, per che ci sta vicino, è molto difficile convivere con noi e le reazioni possono essere le piu’ assurde, sopratutto all’inizio.

              #11068
              frafra
              Partecipante

                Condivido tutte le vostre riflessioni e pensandoci bene non è davvero facile il ruolo di compagno. Un momento vorrei essere accolta, sostenuta e coccolata e il momento dopo non voglio essere compatta o come dice Beba essere quella malata a cui si concede tutto….
                Fatto è che la forza la devo trovare in me e per me è per chi mi sta accanto

                Aster il ragionamento sulle terapie che hai fatto te con tua mamma è simile a quello che ho fatto io con mio figlio, speriamo che tutto proceda così a lungo e se e quando le cose dovessero cambiare affronterò il problema con lui.

                Mauraanna quanto hai ragione quando dici che non siamo minate solo nel fisico!!!!!!

                Patrilu mi dispiace per il tuo compagno! Hai ragione, quando il “problema” ti tocca dal vivo cambi prospettiva e modo di approcciarsi all:altro. Che bello però essere una coppia splendida!

                Beba si a Viareggio si mangia decisamente bene e la focaccia non manca mai sulle nostre tavole. Se ripassi da qui dimmelo mi farebbe tanto piacere ospitarti al mio ombrellone, anche per me è il solito da tantissimi anni…
                Buona serata ragazze

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