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È interessante il punto di vista di serena, molto razionale.
Non ci interessano molto i commenti della gente, ma certo che affrontare lo specchio può essere arduo. Non la reputo una frivolezza, ma una parte della mia vita nella stessa misura di tutte le altre donne. Il tumore non mi ha dato nemmeno il superpotere di fregarmene delle cose meno importanti: che fregatura.
<p style=”text-align: left;”>Mi ritengo fortunata di fare una terapia come ribociclib che non mi comporta grossi problemi fisici e, capelli a parte, nemmeno estetici e, sapete che vi dico, a 42 anni mi piaccio! Anche io ho usato spruzzetti per i capelli e polverine varie quando facevo il tamoxifene (sugli altri peli nessuno effetto) e poi ho deciso per altro, quindi Tania ti capisco molto bene.</p>Gilli che aspetta.
Tanti incrocini.
Ingenuamente, leiluna, io aggiungerei che il caldo non aiuta. Io faccio una terapia totalmente diversa e molto meno impegnativa, ma da quando è arrivato il super caldo non sto bene. Nulla di grave, ma stanchezza, mal di testa e intestino pazzerello sono una spiacevole compagnia nelle ultime settimane… E non era assolutamente così prima. Se la mia teoria è giusta, forse ne hai ancora una davanti brutta e, poi, facciamo il tifo per gli acquazzoni di agosto.
Vimavi, i capelli sono un enorme problema… altro che piccola cosa. Mettici in conto che l’effetto del casco è soggettivo, che funziona meglio con alcuni farmaci e meno con altri e che si tratta di terapia da fare -auspicabilmente – per molti anni. per quello che conta, ho appena conosciuto ad un’iniziativa una donna in cura con enhertu da un paio d’anni che ha i capelli e che mi ha detto di non averli mai persi del tutto. Sono un po’ bruttini (posso scriverlo perché non è una tipa social e non legge i forum) e io non so se mi troverei a mio agio con quel look. Ci sono protesi capillari, extension e tante altre cosette per aiutare con l’alopecia (sia totale o parziale). Valuta anche questi aiutini.
Grazie dell’aggiornamento e bene così.
Sul futuro della sanità, non saprei che dire. Siamo già messi male a livello complessivo ma sarebbe troppo complicato parlarne su un forum. In generale: chi non paga le tasse, chi prende mazzette, chi non lavora, chi imbroglia, chi governa male la cosa pubblica semplicemente ci uccide. Bisogna esserne testimonianza e voce critica tutti i giorni.
Arianna, che un oncologo pronunci la parola vaccino è una grande notizia. Il mio rifugge assolutamente l’argomento nemmeno parlassi di stregoneria anche se ci sono studi solidi. Poi, come sempre, vedremo come, quale, a chi. La strada è lunga, ma già una parola basta per sperare.
Tanti kiss a tutte.- Questa risposta è stata modificata 3 settimane, 4 giorni fa da Effe.
Ti capisco. Dopo 10 anni anche io mi sono trovata con la bella Metafregatura e pure io sono ancora in una fase della cura in cui la vita non è molto diversa dal “prima”. La progressione della malattia e la regressione della vita sembrano inevitabili. Io pure sarei spaventata da enhertu, per tante ragioni. Magari il confronto con altre potrebbe aiutare a normalizzare, conoscere, anche solo lamentarsi insieme.
Hai passato un paio d’anni movimentati vimavi.
Vado fuori topic, mi perdonerete …
Elleci, avevi parlato a volte di elacestrant. Non lo hanno proposto alla fine?
Emme che tortura.
io pure ho fatto biopsia della pleura ed analisi del liquido, ma è bastata la sedazione. Per l’intervento non preoccuparti e il dopo passa presto. Facci sapere.
Emme, io il talcaggio l’ho fatto in anestesia locale + sedazione e durante l’intervento non mi sono accorta di nulla. Al risveglio avevo un tubicino che ho tenuto 3 giorni per far uscire la robaccia (avevo molto liquido). Mi ricordo che sto tubetto mi dava un po’ fastidio (di più se mi muovevo o tossivo) ma se stavo buona era solo una piccola pressione. Mi pare di aver avuto una sola dose di Tachipirina la prima sera. Non so se sia di “procedura” ma per far drenare meglio il liquido, dopo qualche ora dall’intervento, mi hanno tipo attaccato una pompetta di drenaggio con aspiratore: appena l’infermiera l’ha accesa avrei voluta ucciderla, un dolore atroce. Si era sbagliata e aveva messo velocità massima. Dopo 5 minuti ha riacceso a velocità minima e non ho avuto problemi. Quando hanno strappato il tubo, mi hanno messo due punti di sutura per chiudere e, visto che avevo paura, mi hanno fatto una fialetta di anestesia. Il picco si sente, ovvio. Appena mi hanno staccato il tubo, sono stata subito bene e mi hanno dimessa.
A livello complessivo di dolore, una ceretta all’inguine è molto peggio.
Dal nostro punto di vista elleci, significa che non si paga. Il medico mi ha spiegato tecnicamente, io ho solo fissato questo semplice dettaglio.
No, una visita con SSN
Così tante chiacchiere non le abbiamo mai fatte in un anno e mezzo, ma stavolta mi ha spiegato quello che sarebbe successo se la tac fosse andata male e quali opzioni ci sarebbero state oggi. Poi si è un po’ allargato il campo al domani. Quello che ne è uscito, è il ruolo sempre più da protagonista di enhertu.
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